Eventi e congressi: quando si potrà tornare al 100% di capienza

Il comparto della live industry non ha ancora il via libera alla capienza massima per gli eventi in presenza.

Vige ancora infatti il vincolo del distanziamento e della capienza massima, già abrogato per quanto riguarda altri comparti, come ad esempio cinema e teatri.


Le linee guida vigenti

La Conferenza delle regioni già ad ottobre ha infatti deliberato in merito ma ad oggi, il tema del distanziamento interpersonale non è ancora stato ratificato ed è ancora in attesa di un decreto legge che lo renda effettivo.

Il Decreto legge no.139 dell’8 ottobre 2021 che ha di fatto stabilito la liceità della piena capienza di cinema e teatri non menziona minimamente il comparto degli eventi e dei congressi, punto cruciale per la ripresa a pieno regime delle attività.


La posizione di Italia Live

Italia Live, l’Associazione che riunisce molte realtà del mondo degli eventi e dei congressi, denuncia infatti che al momento sono ancora in vigore le linee guida restrittive, che limitando la capienza effettiva, rendono di fatto più costoso organizzare gli eventi in presenza, dovendo utilizzare location con capienza maggiori rispetto a quelle dichiarate pre-Covid 19.

Il ritardo del Ministro nell'emettere l'ordinanza sta compromettendo l'anno congressuale. Organizzare un congresso o un evento con il distanziamento di un metro fa chiaramente aumentare i costi di affitto degli spazi e, quindi, frena la volontà e bisogno di aziende e associazioni di organizzare eventi e congressi proprio nel momento della ripartenza del turismo e Made in Italy

Due pesi, due misure?

Salta subito all’occhio la disparità di trattamento inflitta al comparto degli eventi, quello più in sofferenza: molte aziende hanno di fatto per il momento rinunciato agli eventi di grandi dimensioni proprio per la mancanza di linee guida definitive per la capienza, fattore cruciale per la pianificazione ad esempio, dei molteplici eventi invernali e natalizi.

Quello che più lascia sorpresi è il fatto che il governo sottovaluti la capacità degli addetti a uno dei settori più impegnativi di gestire e mantenere la sicurezza dei presenti agli eventi.

Sempre citando Salvatore Sagone, presidente del Club degli eventi e della Live Communication

Nonostante la event industry sia una leva fondamentale per fare ripartire l’economia, come dimostrato dal sistema fieristico, dagli eventi aziendali, dagli incentive, dai grandi eventi sportivi e, in ultimo ma non meno importanti, dai grandi summit politici ed economici internazionali, rimaniamo davvero stupiti per la scarsa considerazione che proprio il mondo politico dedica al nostro settore 

Riusciamo a ripartire al 100%?

Pur comprendendo la difficoltà del governo nell’intraprendere decisioni che coinvolgano così tanti attori, ancora oggi, dopo più di un anno, siamo ancora a chiederci il perché di questa disparità di trattamento e, soprattutto, il perché di questa poca attenzione e considerazione per un settore che in tempi normali, da lavoro a più di 560.000 addetti, contando tutto l’indotto dalle agenzie, alle location tra cui alberghi e villaggi, ai service, alle hostess ecc., tutti attori necessari per la realizzazione di convention, conferenze, congressi, fiere, incentive events, eventi, sia corporate che privati.

Insomma, si parla di un giro d'affari di oltre 56 miliardi di euro, con un impatto sul Pil di 36,2 miliardi.

Ma rimaniamo ancora invisibili.