La rivoluzione dei freelance: fuga dalle aziende dei talenti migliori.


Dopo la Pandemia il futuro sarà ibrido, i lavoratori non vogliono tornare stabilmente in ufficio.

Una cosa è certa: dopo più di un anno di smartworking in pandemia, sarà difficile tornare al vecchio sistema lavorativo, la maggior parte dei dipendenti ha più o meno imparato a gestire il lavoro da casa, apprezzandone allo stesso tempo la flessibilità e comodità (nessun tempo morto per spostamenti, meno spese da affrontare).

D’altro canto le aziende hanno visto crescere la responsabilità dei propri dipendenti e diminuire i costi di gestione degli stessi.

Al momento la prospettiva più verosimile sembra quindi quella di un futuro del lavoro ibrido, con ampi spazi per lo smartworking anche se molte aziende non ne sono ancora convinte e spingono per un rientro in ufficio full time.

Però, come dicevamo, molti dipendenti si sono abituati ad avere molta più autonomia e difficilmente torneranno in ufficio in modo indolore. 

Chi vuole tornare in ufficio a tempo pieno?

Uno studio recente del Financial Times ha evidenziato in modo inequivocabile che ben il 94% dei lavoratori interpellati non ha intenzione di tornare in ufficio full time, nonostante i disagi che si sono presentati per gestire il lavoro in smartworking: un ambiente non attrezzato, i figli in didattica a distanza non hanno certo facilitato il passaggio a questo tipo di attività.

Meglio il lavoro in gruppo?

Molte aziende hanno già dichiarato che utilizzeranno ancora il modulo di lavoro da casa, anche se non per tutte le giornate lavorative, ma altre non si sentono ancora pronte ad adottare in via definitiva questa nuova modalità lavorativa.

La motivazione principale addotta è che in gruppo la creatività sia più stimolata e che porti alla crescita del personale.

Ma questa motivazione non è avallata da chi ogni giorno deve affrontare il traffico nell’ora di punta o per coloro che vivono con disagio ambienti di lavoro oppressivi: il rischio è quindi che molte aziende rischiano di assistere a un esodo dei propri dipendenti verso altre realtà più aperte a nuove modalità di lavoro.

Un nuovo scenario

Navigando sui vari social si nota una netta propensione da parte dei dipendenti a muoversi verso un’indipendenza sempre più netta, che consenta loro di gestire i propri tempi e spazi, a diventare quindi padroni di se stessi.

L’ Osservatorio delle Partite IVA ha evidenziato come, dopo un forte calo nel 2020, il numero di apertura di nuove partite IVA sia fortemente aumentato: nel primo trimestre del 2021 sono state aperte 186.019 nuove partite IVA, con un aumento del 15,3% rispetto al stesso periodo dell’anno precedente.

Il periodo di gestazione di questo pensiero è stato sufficientemente lungo per permettere alle persone di capire se sono in grado o meno di affrontare questo cambiamento netto delle proprie abitudini lavorative.


L’ affermazione dei freelance in outsourcing

Questa nuova richiesta di libertà lavorativa sta quindi spostando l’attenzione sui freelance, sempre più apprezzati per la professionalità e per il continuo aggiornamento cui si sottopongono da sempre per rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie e tendenze.

Le aziende stanno quindi mostrando una maggiore propensione all’utilizzo dei freelance, che consente loro di ingaggiare personale qualificato a distanza, che normalmente non avrebbero preso in considerazione: questo fa sì che nel presente futuro si potrà quindi assistere a una vera e propria ascesa dei freelance.


Imparare a diventare Freelance

Non è vero, come dicono in molti, che freelance si nasce: lo si può diventare, ma non è così facile. 

Occorrono in primo luogo disciplina,  determinazione e una buona dose di organizzazione personale per gestire al meglio i propri tempi, senza disperdersi in mille attività non costruttive.

Importante è anche avere un supporto da parte di chi ci sia già passato e che ora possa mettere a disposizione la propria esperienza, per aiutare a trovare i punti di forza e di debolezza che contraddistinguono ciascuno di noi.

Anch'io ho passato fasi di incertezza nei primi tempi da libera professionista, dopo anni spesi in agenzie di comunicazioni ed aziende. 

Ora sono organizzata e sono in grado di aiutare chi ancora non ha trovato la sua giusta dimensione: vuoi sapere come?

Contattami!



foto di Free-Photos da Pixabay.