LinkedIn, spunte blu, uno strumento utile


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Le spunte blu come strumento di verifica sono un argomento mainstream anche grazie all’iniziativa di Elon Musk di renderle a pagamento su Twitter, vanificando così l'effettiva utilità.




Si, perché le spunte blu nascono proprio per certificare che chi si presenta sui Social sia effettivamente chi dice di essere, non un millantatore, un fan club non autorizzato o semplicemente un truffatore.

Renderle disponibili a pagamento significa dare spazio a queste categorie di persone, con grandi rischi per l’utenza.


LinkedIn e le spunte blu

Per fortuna in controtendenza arriva finalmente LinkedIn, che ha annunciato l’avvento delle spunte blu, con il preciso scopo di rendere verificabili i profili, per ovviare al problema degli account fasulli, che purtroppo sono sempre più presenti anche in questo network.

Per ora l’introduzione del badge blue è ancora in versione beta e in partenza come sempre dagli Stati Uniti e sarà certamente un servizio gratuito.

Attivabile per ora appunto in America, per ottenerlo occorrono tre passaggi, di cui il primo avviene tramite CLEAR, uno strumento di identificazione usato in America, che consente l’identificazione certificata della persona, tramite il numero del documento di identità, unito a un numero di telefono che registrato che riconduca direttamente all'utente (quindi un cellulare).

Successivamente servirà un indirizzo mail aziendale e un servizio di autenticazione di Microsoft Entra di Microsoft, un sistema di accesso simile alla versione Outlook per le aziende.

LinkedIn segnalerà quindi le verifiche con un segno di spunta sui profili.

Al momento la verifica tramite e-mail aziendale è già disponibile per gli utenti di LinkedIn che lavorano presso una delle oltre 4.000 aziende supportate.

La verifica di Microsoft Entra sarà lanciata alla fine di aprile per i primi 2 milioni di membri e poi estesa a tutti.


I vantaggi

Come dicevamo, i vantaggi di questa verifica sono molteplici:

innanzitutto il servizio, preposto alla sicurezza degli utenti è gratuito, a differenza di Instagram, Facebook o Twitter.

Potremo tutti essere più sicuri nell’accettare collegamenti o richieste di collaborazione, avendo la certezza che dietro a un profilo non troppo ben fatto ci sia una persona o un’azienda che magari non sa bene come presentarsi su LinkedIn ma non ha intenzioni truffaldine.

Per noi utenti che offriamo servizi c’è la possibilità di autocertificarsi e rassicurare chi sta cercando professionisti seri per collaborazioni.

"L'autenticità online non è mai stata così importante", ha dichiarato Alex Weinert, vicepresidente della sicurezza delle identità di Microsoft, in un'intervista a The Verge. “Abbiamo assistito a un costante aumento delle presentazioni fraudolente con persone che fingono di essere persone che non sono in tutti i tipi di forme diverse.




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immagine di Gerd Altmann da Pixabay