NUOVE ZONE ARANCIONI: SIAMO AL COLLASSO?

Ieri sono andata a pranzo in uno dei miei ristoranti preferiti, uno di quelli con cui fino ad un anno fa realizzavo eventi aziendali e board lunch. 

Il locale era pieno, tavoli ben distanziati, personale e servizio come sempre attento e professionale, sorridente. 

L’atmosfera però, per chi come me conosce bene il locale era un po’ tesa e a fine pranzo ho capito perché: era stata diffusa la notizia che da lunedì sarebbe partita nuovamente la zona arancione, quindi nuova, ennesima chiusura.

Per la prima volta sul volto del direttore del ristorante, amico da anni, ho visto una grande stanchezza, mentre impartiva le prime istruzioni al personale per il cambio di passo, da presenza a delivery, con conseguenti problemi di organizzazione del personale e di scorte alimentari già in casa e in parte destinate ad essere eliminate. 

Il governo chiede grandi sacrifici solo ad alcuni settori specifici, come appunto la ristorazione, gli eventi, i teatri e la musica: mi chiedo, facendo parte di questi settori, se hanno mai provato a pensare come sia farne parte, visto che i loro stipendi non sono mai stati toccati e che nell’emergenza hanno continuato ad avere il loro abituale tenore di vita. 

Così, tanto per sfogarsi una volta tanto.

 

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