Dopo un anno di chiusura quasi totale in Italia si percepiscono sentimenti molto diversi: paura, frustrazione, insofferenza, solo per citarne alcuni. Ma sicuramente quello predominante è la voglia di ricominciare a vivere, come prima, meglio di prima. Con il cambio di governo si guarda con speranza a una nuova apertura ma finora tutte le aspettative sono state disattese, la delusione è grande soprattutto per i settori più colpiti e il loro indotto: Ristorazione, Congressi, Eventi e Musica live sono senz'altro i settori più penalizzati e paradossalmente quelli che hanno ottenuto meno aiuti. Purtroppo la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori di questi settori sono partite IVA, spesso senza contratti continuativi, i cosiddetti lavori a progetto o a chiamata. Abbiamo visto l'esperimento in Spagna, un concerto per 5.000 persone tutte con test negativo: chi era presente parla di un’atmosfera inizialmente surreale per la vicinanza. In Germania stanno riaprendo i locali che dispongono di spazi all’aperto: se accetti di farti il test rapido, puoi sederti e consumare sul posto. Nessun segno di ripresa invece per il settore degli eventi aziendali in presenza, dove sarebbe relativamente facile applicare protocolli che consentirebbero di gestire i congressi in totale sicurezza. Il settore degli eventi live nonostante tante iniziative (ad esempio Bauli in Piazza www.bauliinpiazza.it ) ha ottenuto solo promesse: resta il fatto che è l’unico settore veramente fermo da oltre un anno, con poche prospettive di ripartire entro la fine dell’anno. Guardiamoci dentro, troviamo nuovi spunti, nuove passioni da far crescere: se necessario facciamo aiutare a mettere a fuoco cosa sappiamo fare e cominciamo! I settori più penalizzati
L’ Europa si sta muovendo
Settori con poca visibilità
Noi, cosa possiamo fare?
foto di HilkeFromm da Pixabay