Al di là dell'utilità del servizio, che ritengo soggettiva, la domanda che mi sono posta è quale impatto potrebbe avere su chi atterra sui nostri profili, in un paese come il nostro, e in un settore come quello della comunicazione, dove il fatto di essere inoccupati viene ancora visto come negativo. Per attivare la funzione Career Break, LinkedIn ha effettuato diversi sondaggi, dai quali è emerso che quasi i due terzi del campione ha effettuato una pausa, che è servita a chiarirsi le idee, a cambiare prospettive lavorative, anche in virtù della maggiore attenzione al benessere lavorativo oppure a seguire un corso di studi. La funzione Career break ora, non più in beta ma disponibile per tutti, ci permette di contestualizzare i periodi in cui si è rimasti inattivi, spiegando se siano effettivi periodi di disoccupazione oppure momenti di formazione programmati. Non è mai bello avere dei buchi nel nostro curriculum, chi lavora da molto tempo sa che questo può succedere: spesso i recruiter puntano la propria attenzione proprio su questi momenti per valutare i candidati per le posizioni proposte e spesso vengono valutati negativamente. Per noi donne è spesso più difficile mantenere una carriera uniforme e senza buchi: la maternità e le implicazioni che ne derivano, ci hanno portato a volte ad dover operare delle scelte che vanno a discapito della carriera professionale: congedi parentali per occuparsi della famiglia e dei figli ci hanno per anni penalizzate. Sicuramente, perché permette di contestualizzare quella pausa che per noi ha rappresentato un crescita personale e che, sicuramente, si ripercuoterà positivamente anche a livello lavorativo. Oggi le aziende e i recruiter sono più orientati alla ricerca delle Soft Skills, ritenute componenti fondamentali nella formazione dei candidati. E’ emerso inoltre un fattore molto importante da considerare: molte persone, dopo una pausa personale, per riflettere o per applicarsi a dei corsi di studio, ritorna al lavoro con nuove motivazioni oltre che con nuove competenze. Non sempre la pausa è sinonimo di scelta: spesso, soprattutto negli ultimi due anni, molte persone si sono trovate a subire uno stop nella propria carriera senza che lo abbiano voluto, licenziamenti o mancati rinnovi di contratto sono stati all’ordine del giorno in questo periodo di grande crisi: come conciliare questa situazione con la funzione career break? Possiamo simulare una situazione non reale, sfruttando la possibilità che ci offre LinkedIn? Certo la tentazione è grande, chi non desidera mostrarsi al meglio ai potenziali clienti o recruiter? Verità ! Sui social, LinkedIn compreso, le menzogne prima o poi vengono a galla, meglio essere trasparenti, non c’è nulla di male nell’essere rimasti per qualche tempo inoccupati, soprattutto se abbiamo messo a frutto questo tempo studiando o dedicandoci ad approfondimenti personali. Con la pandemia le dinamiche lavorative sono molto cambiate, ora prendersi una pausa non è più visto come un punto negativo: personalmente in questi ultimi due anni, occupandomi di eventi fisici, ho dovuto fermarmi con questo tipo di lavoro e ne ho approfittato proprio per fare formazione in altri settori, formazione che mi ha permesso di attivare un nuovo tipo di attività , diverso da quello precedente. Oggi mi occupo di profili LinkedIn, sia personali che aziendali, aiuto a impostarli e alimentarli nel modo corretto. Per chi non ha le giuste competenze, metto a disposizione le mie, per rendere il profilo ricercabile aumentando la reputazione. Inoltre scrivo post e articoli per i vostri blog, su temi di attualità o più specifici: per ogni cliente creo un piano editoriale personalizzato, cerco e verifico personalmente le fonti che utilizzo per i post o gli articoli. foto di Gerd Altmann per Pixabay LinkedIn ha reso disponibile Career Break, una nuova funzione che permette di inserire i periodi di pausa che a volte caratterizzano le nostre carriere.
Dal punto di vista tecnico.
Un diverso equilibrio
Un servizio Utile?
Occhio però…
Verità o bugia?
Prendersi una pausa oggi si può.
Cosa posso fare per te
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