Quali quindi gli step per definire il nostro piano: Prendete carta e penna e scrivete quali sono gli obiettivi che volete raggiungere: un numero specifico di visite, un certo numero di nuovi contatti o follower, portare 100 persone al mio sito.Insomma obiettivi facili da definire e soprattutto, misurabili. La definizione delle nostre Buyer Personas è fondamentale per definire gli argomenti del nostro piano editoriale: chi sono, di cosa si occupano, quali sono i loro interessi. Quando si parla sui social bisogna sempre tenere presente su quali piattaforme ci muoviamo: su Linkedin, ad esempio, i temi devono essere solidi e interessanti, mai banali, per attirare attenzione e far crescere la nostra reputazione. Una volta definito chi sono le nostre buyer personas d'eccellenza, possiamo cominciare a pensare ai contenuti da pubblicare. All’inizio orientarsi, soprattutto se non siamo supportati da coach o mentori è difficile: la via più semplice è fare un periodo di osservazione, studiando i nostri competitor, ispirandosi a loro senza però mai copiare o scimmiottare il loro tone of voice: quello ce lo dobbiamo creare noi, in base alla nostra personalità. Quindi ben venga l’attenzione ai guru (ce ne sono sempre tanti) per capire come si muovono, di cosa parlano, a chi parlano. In base alle riflessioni che scaturiranno da questo periodo, potremo poi decidere come e cosa postare: video, slide, post lunghi o brevi, anche e soprattutto seguendo le nostre inclinazioni personali. Quello che intendo dire è che se abbiamo una scrittura efficace ma non abbiamo scioltezza negli speech, è meglio, all’inizio, non fare video. Una volta deciso come comunicare, dobbiamo decidere cosa comunicare: quali sono i miei punti di forza? Cosa posso portare al mio potenziale cliente? Partire dalle domande che ci pongono i clienti è sempre utile: la risoluzione dei problemi è un punto fondamentale nella nostra strategia di comunicazione. Comunichiamo quindi, attraverso i nostri post, che possiamo risolvere i loro problemi, che siamo la persona giusta per loro . Il calendario editoriale è di fatto un’agenda dove segnare gli argomenti, dividendoli sulle date che abbiamo deciso di utilizzare per il nostro piano editoriale.. Se ad esempio, abbiamo deciso di postare due volte a settimana, cominceremo con elencare gli argomenti, selezionare le fonti, poi sistemarli all’interno del calendario che ci siamo immaginati. Per aiutarti puoi ad esempio utilizzare un banale foglio di excel oppure Trello o Notion a seconda delle tue competenze di software: crea delle colonne dove inserire i tuoi dati, l'importante è che tu abbia sott'occhio i tuoi argomenti da poter distribuire in modo omogeneo lungo un periodo di almeno 8 settimane, per avere sempre una copertura ottimale Attenzione, non potrai creare un piano editoriale ad hoc se non hai ben in mente le tue keyword: nel tuo schema, inserirai quindi le keyword principali afferenti al tuo argomento, senza dimenticare di esplorare le secondarie o derivate che potrai agevolmente trovare con Answer the Public o Ubersuggest. Ad esempio: se mi occupo di alimenti per bambini, non mi fermerò a questa macro keyword, ma eseguendo una ricerca ad esempio su Answer the public, utilizzerò e svilupperò anche alcune delle sue derivate come ad esempio: - alimenti per bambini carne - alimenti per bambini che contengono ferro - alimenti per bambini celiaci - alimenti per bambini contro la stitichezza - alimenti per bambini con ferro - alimenti per bambini con celiachia - alimenti per bambini costipati Su LinkedIn monitorare i risultati ottenuti è agevole: con gli strumenti base che abbiamo a disposizione possiamo vedere: - i nuovi collegamenti - i nuovi follower - le impression dei nostri post - le condivisioni/i commenti - le diffusioni del nostro post - chi ha visto il nostro post (aziende, città, settore merceologico) Allora ora non resta che mettersi al lavoro e cominciare a creare il nostro piano editoriale per LinkedIn!§§
Chi opera sui Social sa che il piano editoriale è fondamentale per ottenere dei risultati, sia in termini di visibilità che commerciali: ma questa legge vale anche per LinkedIn?
Certo, anzi è fondamentale avere una strategia di comunicazione precisa e, di conseguenza, un piano editoriale ben studiato.
Il piano editoriale è un po’ come una bussola, il nostro navigatore personale che ci conduca alla meta che ci siamo prefissi: nessun viaggiatore si muove senza un itinerario preciso, vero?
Definire degli obiettivi
Definire il nostro pubblico
La strategia
I contenuti
Creare il Piano editoriale (PED)
Strumenti essenziali.
Il ped di LinkedIn
Sei su LinkedIn ma non ottieni i risultati che vorresti? Ti aiuto io! Contattami, insieme possiamo trovare la giusta soluzione per le tue esigenze. Foto di amorimbiotec da Pixabay
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